martedì 28 luglio 2020

ESOF2020 e il progetto L'Europa delle scienze e della cultura presentati a Milano da Borghi d'Europa



A Milano l’Associazione di giornalisti della rete Borghi d'Europa  ha recentemente organizzato, nel quadro delle iniziative di informazione di “Milano, vetrina del Gusto”,la presentazione di ESOF2020,Euroscience Open Forum -Trieste Città Europea della scienza e di IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica).
ESOF2020, EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini.
Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.- EuroScience Open Forum - ESOF2020 Trieste, che si svolgerà dal 2 al 6 settembre con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, Champion dell’iniziativa, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti”.
Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti” afferma Michael Matlosz, Presidente di EuroScience. “Il nuovo format ibrido adottato per l’evento offre l’opportunità a tutti i professionisti della scienza e ai diversi stakeholder di partecipare attivamente al dibattito, di persona o virtualmente.”

Ma l'incontro di Milano è servito anche a presentare il programma 2021 del progetto IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica, che ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della Dichiarazione di Anconasulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea. Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina.
I settori di attività IAI sono gli stessi su cui insiste la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR), una delle quattro strategia macro-regionali lanciate dall’Unione Europea nel 2014 (insieme alle strategie per la regione alpina, per la regione danubiana e per la regione baltica) e strutturata attorno a quattro pilastri: crescita blu; connettività; sostenibilità ambientale e qualità dell’ambiente; turismo sostenibile.
Nell’ambito del proprio Progetto “Progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura”, Borghi d’Europa ha così organizzato la propria partecipazione a questi importanti eventi internazionali:
28 Agosto presso l’ Enoteca di Cormons : incontro sui temi:  “Sostenibilità e Ricerca scientifica nella filiera agroalimentare” e 27 Ago a Trieste, presso Headquarters Esof2020sulle tematiche: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nelle attività produttive”, in cui si affronteranno specificamente i temi riguardanti la sostenibilità nell’ambito finanziario, energetico e dell’acquacultura.

giovedì 16 luglio 2020

Franco Toros, la sua famiglia, i suoi vini del Collio a Borghi d'Europa.....



La rete internazionale Borghi d'Europa sviluppa il progetto 'Cormons, Terra della Sostenibilità',nel più ampio percorso de 'L'Europa delle scienze e della cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa
Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020,Trieste Città Europea della Scienza.

Nel viaggio che giornalisti e comunicatori hanno fatto nel settore del vino, vi è stato l'incontro con
Franco Toros, viticoltore che, lasciatecelo dire con le parole di molti suoi Colleghi, rappresenta un
punto di eccellenza indiscutibile nel panorama enoico del Collio.
“ Non si tratta – commenta Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, di attribuire cappelli o
bicchieri o di fare le solite tirate a pagamento sulle aziende : ma di dire pane al pane e vino al vino !”
“Uomo dal temperamento schivo ama il silenzio e la compagnia della vigna, aggirandosi sempre tra i filari per prendersi costantemente cura di loro”.
Era stato il bisnonno di Franco,Edoardo, agli inizi del '900 a piantare le proprie radici a Novali,nel cuore del collio friulano : “...appena giunto in questa terra, con lungimiranza, seppe capire le sue vere potenzialità, e iniziò a lavorarla in un epoca in cui le famiglie contadine coltivavano un po' di tutto.”
L'arte del vino e della vigna gli è stata poi tramandata da papà Mario che, assieme allo zio Edoardo, imparò ad amare questi luoghi cesellando i vini con il sapere di antiche generazioni.
Il valore e l'importanza della famiglia sono un altro dei baluardi dell'azienda : “...la moglie Rosanna, cuore della famiglia (si sa che sono le donne a portare i pantaloni....); le ultime arrivate Eva, Cristina ed Erika, figlie di Franco e future cesellatrici dei suo vini; e lo zio Renato (ottimo norcino!), sempre pronto a dare una mano al fratello Franco. “

La stalla antica è stata trasformata in cantina e oggi, a ricordo di quei lontani periodi e delle fatiche degli antenati , resta un vecchio pozzo, dal quale è ancora possibile attingere acqua. Il tocco finale è stato dato da Franco, che ha voluto creare un angolo dove collocare le botticelle, per far riposare il vino al riparo dagli sbalzi della temperatura, scavandolo nel profondo delle colline di Novali.

“ Quel che mi ha colpito – commenta Bruno Sganga, giornalista eno-gastronomo, già coordinatore
delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli-, nel corso dell'intervista multimediale presso l'Enoteca
di Cormons, è la forte determinazione e l'infinita passione di Franco per il suo lavoro : non ci sono
tentennamenti, vi è spazio solo per i vini d'eccellenza, senza se e senza ma”.

Ci sovviene il 'camminare la terra' di veronelliana memoria : “Dov'è Franco?” la risposta sarà sempre la stessa: “E' in vigna..... “

Il tempo vola e le interviste diventano un racconto nella Storia.
Oggi volevamo capire il personaggio.
Lui, ci è riuscito.A farsi capire, con autorevolezza!

Il prossimo appuntamento lo dedicheremo ai vini.
Tutto promette bene......