martedì 23 novembre 2021

Salumificio Spader: Non solo maiali!

 


Nella mia ultima visita al Salumificio Spader, il Sig. Emanuele si lasciò sfuggire una frase: “Ma non ci occupiamo solo di maiali!”, che, a distanza di qualche giorno, mi ritornò in mente: è vero che con la parola salumi intendiamo semplicemente prodotti lavorati a base di carne, ma inevitabilmente si pensa a quella di maiale! Perciò quella frase mi incuriosì. Detto, fatto ripresi appuntamento per approfondire questo aspetto.

Recandomi in Azienda ebbi modo di constatare che, accanto a tanti prodotti di carne di maiale, come la Pancetta (tesa e stagionata o stufata), la Porchetta (arrosto o alla Trevigiana), il Prosciutto cotto (alla fiamma oltre che, come già visto, alla brace) e il Guanciale all’Amatriciana, prodotti certamente squisiti, ma che ci si poteva attendere in un Salumificio, ne esistevano altri come il Manzo all’inglese (alias Roastbeef) ed il Busto di Tacchino arrosto, che sinceramente non mi aspettavo.

Naturalmente non potevo non assaggiarli, iniziando dal tacchino con cui mi feci un ottimo panino. Lo trovai ottimo: privo di nervi e cotto a puntino, senza renderlo troppo asciutto. Emanuele mi spiegò che non si trattava del solito taglio della fesa, cioè dalla parte alta della coscia, ma che era proveniente dal disosso della corazza e da una attenta mondatura della polpa, lavorata poi con sistema artigianale e senza l’utilizzo di conservanti aggiunti.

A pranzo poi chiesi un assaggio di roastbeef: anche questo prodotto ottenne i miei complimenti. Si trattava di un taglio di carne saporita e tenerissima, perfettamente rosolata all’esterno, mentre cotta solo quel tanto che non emettesse sangue all’interno, quindi tenera e saporita. Di solito lo presento condito con l’aceto Balsamico, ma qui, giocando fuori casa, accettai volentieri della Salsa Vorchester.

Il Roastbeef di Spader



Avendo soddisfatto la mia curiosità (e non solo quella!) ringrazia e ritornai sotto le Due Torri.

Gianluigi Pagano

“I Liquori della Tradizione Italiana”: un patrimonio da amare


 Grazie alla grande attenzione che il Gruppo Montenegro ha sempre riservato alla valorizzazione dei prodotti storici della liquoristica italiana, alcuni tra i più famosi marchi come Maraschino Buton, Nocino Benvenuti, Coca Buton, Rabarbaro Bergia, Oro Pilla e Grappa Libarna sono confluiti nel portafoglio Montenegro e adesso fanno parte della Collezione “I Liquori della Tradizione Italiana”.

Sarebbe un delitto non valorizzarli come meritano, perché, si tratta di prodotti di grande qualità ed ancora attualissimi, che possono essere riproposti, magari con miscelazioni originali, acquistando così nuovi “aficionados”.

Per verificare questa impressione mi sono recato al Baratie, cocktail-bar e trattoria, che ha recentemente aperto a Milano, attratto dallo strano nome, che ho poi saputo derivare dal mondo dei manga (Baratie è il ristorante galleggiante di One Piece).

Il locale è veramente originale, come del resto il nome stesso, in quanto unisce all’atmosfera conviviale e tipica delle osterie tradizionali una tecnica di miscelazione ed una cucina attualissima.

Mi ha accolto Jack, alias Giacomo Sacchetti, il fantasioso Bartender, a cui ho timidamente chiesto se conoscesse questi antichi/modernissimi liquori.

Il Bartender Jack nel suo regno


Mi ha guardato un po’ di traverso, poi mi ha offerto un cocktail veramente delizioso:

MEDITERRANEO

  • Maraschino Buton 1 parte

  • Limone 1 parte

  • Vodka 2 parti

  • Rametto di rosmarino

Appena ho avvicinato le labbra al calice è successo un evento strano: una specie di déjà-vu, e mi sono visto da giovane, in una chiara giornata di dicembre, mentre, chino sulle sudate carte della mia tesi, per cercare di non mandare il cervello in ebollizione, bevevo un bicchiere di neve (allora si poteva!), aromatizzata al Maraschino Buton, che d’inverno era la mia bevanda ideale: certamente non troppo alcolica, visto le proporzioni neve-liquore, ma piacevole e stimolante.

Questo era il liquore preferito di mia madre, ma che anche mio padre non lo disdegnava, tanto che la bottiglia del Maraschino Buton, con il suo inconfondibile rivestimento di paglia, era sempre presente nel mobiletto-bar di casa.

Cocktail “Mediterraneo”

Era allora di gran moda perché poco alcolico (32°) e grazie al suo gusto morbido e piacevole, unito al delizioso profumo di marasca.

Va notato che, se è vero che l’origine del liquore è dalmata, questo rappresentava magnificamente i sapori ed i profumi delle nostre marasche!

Mentre rivivevo questi piacevoli ricordi, la voce di Jack mi richiamò alla realtà e gli confermai che trovavo squisito il suo cocktail, mentre fra me cercavo di isolare l’aroma del maraschino, che era un po’ come la voce di un primo violino che il Maestro concertatore Jack aveva magistralmente accordato a quelle degli altri componenti della sua orchestra liquoristica.

La vodka dava la struttura, mentre il maraschino ed il limone, davano una sfumatura agrodolce, fondendo i loro aromi, che si univano a quello finale del rosmarino.

Ho scoperto con gioia che esistono ancora tante cose buone che mi incantavano in gioventù e debbo essere grato al Maestro Jack che mi ha guidato a questa scoperta.

Dunque ho incontrato un vecchio amico: il Maraschino Buton, trovandolo più in forma che mai e ciò non può che far piacere; ora mi ripropongo di ritrovare anche gli altri componenti della collezione “I Liquori della Tradizione Italiana” e vedere come siano oggi rivissuti e degustati.

Gianluigi Pagano


https://comunicareperesistere.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://ilbuonvivere.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://specialeitaliadelgusto.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://milanovetrinadelgusto.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://italiaaustria.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://patrimonioculturaleeuropeo.blogspot.com/2021/11/i-liquori-della-tradizione-italiana-un.html

https://news.abc24.it/news/i-liquori-della-tradizione-italiana-un-patrimonio-da-amare


lunedì 22 novembre 2021

La finanza sostenibile e la finanza etica


 

NOV


 La Finanza Sostenibile, cioè quella destinata a supportare azioni rispettose dell’ambiente o meglio ancora a favorirne il riequilibrio, mi sembravano spesso degli aspetti enfatizzati per pure ragioni di marketing, da parte di Aziende che volevano crearsi una reputazione positiva, ma che contemporaneamente svolgevano o sostenevano attività non propriamente ecologiche; è quanto sostengono i movimenti giovanili di protesta e la stessa Greta Thumberg.

Interpellai dunque il mio Mentore personale, la Consulente Finanziaria Laura Panizutti, di Conegliano(TV), perché mi accompagnasse ancora una volta nella comprensione dei fenomeni finanziari.

L’approccio “Finanza Sostenibile é dunque un interessante inizio – mi disse- del cambiamento di mentalità necessario, ma non è sufficiente a salvarci dai disastri climatici che ci aspettano, se non cambiamo completamente modo di agire.

Bisogna dunque che, accanto a questa impostazione puramente basata sulla ecosostenibilità se me aggiunga un’altra che chiameremo “finanza etica”. Secondo tale impostazione, la realizzazione di un'utile è ammessa, ma perché sia funzionale all’obiettivo principale: quello di rispondere alle domande e alle sfide nate dai cambiamenti climatici e dai problemi sociali, conseguenti o meno ad essi.

Questo impone alcuni cambiamenti alla mentalità ed ai criteri finanziari: innanzi tutto sarà necessario preventivare tempi di investimento molto più lunghi, perché evidentemente problemi enormi ed assai complessi non possono essere affrontati vittoriosamente in tempi brevi; inoltre sarà necessario favorire l'accesso al credito e l'inclusione finanziaria dei soggetti più deboli. Appare dunque evidente che il concetto di sostenibilità non può essere limitato ai problemi climatici, ma deve considerare anche la sostenibilità sociale dei progetti immaginati.

Questa tipologia di intervento rappresenta quindi un ulteriore passo dopo la semplice sostenibilità, perché non dobbiamo semplicemente non peggiorare le condizioni ambientali, (come richiede la Finanza Sostenibile), ma dovremo impegnare tutte le nostre forze per migliorarle., in un’ottica appunto di Finanza Etica”.

Fui contento di aver appreso che le mie impressioni non erano totalmente infondate e ritornai a casa soddisfatto.

Gianluigi Pagano





 

giovedì 18 novembre 2021

La Finanza sostenibile nel quadro della politica europea






Avendo spesso sentito parlare di “Economia Sostenibile”, e di “Finanza Sostenibile” senza averne un’adeguata spiegazione, per averne dei chiarimenti ci siamo rivolti ad un’esperta: la Consulente Finanziaria Laura Panizutti di Santa Lucia Di Piave, (TV),

La Finanza Sostenibile - ci ha spiegato - consiste in un’attività di finanziamento che si svolge nel rispetto dell’equilibrio ecologico per la salvaguardia del pianeta, di cui la Commissione Europea si è da tempo interessata.

Infatti fin dal 2018 essa ha stilato un Piano d’Azione per la Finanza Sostenibile (Sustainable Finance Agenda) in cui si stabiliva come orientare gli investimenti privati verso una crescita sostenibile e inclusiva; era infatti necessario studiare come orientare i flussi finanziari verso la gestione dei rischi finanziari derivanti dai cambiamenti climatici e dai loro conseguenti i impatti sociali, promuovendo una finanza più trasparente e rivolta agli investimenti a lungo termine, nel quadro del Green Deal Europeo”.

A tal fine si stabiliva un sistema di azioni principali, che partivano dall’introduzione di una classificazione per le attività economiche sostenibili (ossia un sistema di definizione e classificazione condivisa di prodotti e servizi sostenibili), promuovendo inoltre l’introduzione di Obbligazioni Verdi (Green Bond).

A tal fine erano anche state pubblicate delle linee guida per le imprese, tese a favorire la pubblicazione di informazioni obiettive, relative agli impatti che le loro attività hanno sul clima e che i cambiamenti climatici hanno sulle loro attività.

Tale documento auspicava anche un miglioramento della trasparenza delle metodologie di benchmark (Test per valutare tali valori di sostenibilità) ed inoltre introduceva nuovi obblighi di trasparenza e pubblicazione di informazioni per gli investitori da parte degli intermediari finanziari e dei consulenti finanziari ed auspicava la creazione di una piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile.

Ora questa impostazione è veramente innovativa ed in parte rivoluzionaria: non si può negare che buona parte dei danni provocati al nostro equilibrio ecologico derivino da un uso piuttosto disinvolto, per non dire incosciente, delle scelte finanziarie negli anni passati e perciò tale nuova scelta è opportuna, ma non basta se non è unita ad una scelta etica. Infatti Finanza Sostenibile e Finanza Etica non sono assolutamente sinonimiche, come spesso vengono presentate, ma mentre la seconda esige obbligatoriamente la prima, non è detto che la prima comprenda anche la seconda. Nei prossimi articoli cercheremo di spiegare le differenze sostanziali tra finanza Sostenibile e Finanza Etica, sempre avvalendoci dell’esperienza della nostra esperta.


Gianluigi Pagano


martedì 16 novembre 2021

La Via dei Norcini : il Prosciutto Istriano e il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader

 Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).




Uno di questi percorsi è dedicato alla Via dei Norcini.


I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere due prodotti : un prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave e il prosciutto istriano di Tignano.


Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico gusto e profumo di affumicato.


Il prosciutto istriano è l'orgoglio della gente dell’Istria, il simbolo del beneficio di un ritmo equilibrato con la natura. Il prosciutto istriano è legato alla leggenda di Bura, una ragazza giovane e bella che troppo lodava la sua bellezza e Dio per la sua arroganza la colpì con un fulmine. La storia narra che da allora, ogni volta che una donna commette lo stesso peccato, essa sospira amaramente e i suoi sospiri diventano vento forte e freddo, la bora, che porta chiarezza e semplice bellezza. Proprio così è il prosciutto istriano, una combinazione unica di carne di altissima qualità, di una ricetta speciale, arricchita con sale marino e aromi naturali, essiccato esclusivamente al vento di bora. Tagliato a fette sottili rappresenta tutta la bellezza della semplicità e l'unicità dell’Istria, che si scioglie in bocca e seduce con il suo fragrante profumo.




L'unicità del prosciutto istriano


Questo prodotto istriano assolutamente autoctono è unico al mondo per i suoi ingredienti di qualità e per i metodi di preparazione immutati da secoli. La speciale tecnica di preparazione del prosciutto e le condizioni microclimatiche hanno come risultato un prodotto di altissima qualità. Il prosciutto istriano è protetto dalla legge e dalla provenienza geografica e può essere prodotto esclusivamente nell'interno dell'Istria ad almeno 12 chilometri di distanza dal mare.


E’ caratterizzato da un colore estremamente rosso della carne, senza il grasso tessuto adiposo sottocutaneo e da un sapore e profumo intenso. Gli animali vengono curati e nutriti in modo particolare, quindi la carne del prosciutto istriano non contiene additivi o nitrati, dannosi per la salute. A differenza di altri prosciutti crudi, il prosciutto istriano non viene affumicato, ma seccato unicamente all'aria pulita per cui non contiene pericolose sostanze cancerogene. I prosciutti trattati e essiccati vengono poi messi in salamoia nel sale marino con spezie naturali - pepe, rosmarino, alloro e aglio. Viene prodotto nel periodo invernale, a partire dai primi giorni di bora fresca, essiccato nei seguenti 5 mesi e stagionato 12 mesi.


La sua casa è considerata Tignano, proclamata il comune del prosciutto istriano, dove ogni anno si riuniscono i migliori produttori di prosciutto della regione istriana e quelli provenienti da altre parti del mondo, ma anche dove si trovano numerose produzioni di prosciutto, questa superba prelibatezza culinaria. In questa parte dell'Istria lo chiamano "vijulin”, violino, per la sua morbidezza, tenerezza, dolcezza e unicità, ma anche per il modo ti tagliarlo che deve essere accurato e delicato, come quando si suona uno strumento musicale costoso.


Il prosciutto istriano si mangia da solo, quando portandolo alla bocca si scoprono tutti i suoi gusti o in uno dei piatti tradizionali come la ‘fritaja’, frittata, omelette istriana, o si usa come aggiunta alla regina del cibo al cucchiaio – la minestra, o come farcitura di piatti di carne, a volte in aggiunta alla pasta oppure viene solo leggermente fritto sull’oro dell’olio d'oliva. Qualunque sia la combinazione che assaggerete non dimenticate di abbinarlo con alcuni degli ottimi vini istriani, completando così la vostra originale esperienza gastronomica istriana.




lunedì 15 novembre 2021

La Via dei Norcini : la Lingua Salmistrata del Salumificio Spader

 


Dopo aver sentito da Emanuele Spader l’interessante descrizione della Festa (si fa per dire!) del Maiale, mi è venuta la curiosità di vedere la lavorazione dei salumi come avviene nello stabilimento Spader di  Moriago della Battaglia (TV) ed anche di assaggiarli!.

Mi ha ricevuto con la solita cordialità ed ha cominciato a presentarmi il primo prodotto: la Lingua Samistrata, uno dei piatti più noti sulle tavole venete, ma ora apprezzato anche nelle Regioni confinanti. Iniziamo dal nome: “salmistrato” è la parola comunemente utilizzata per definire il salnitroossia il nitrato di potassio, un conservante comunemente usato, assieme al sale, nella preparazione dei salumi. Dopo un accurato lavaggio, le lingue vengono messe in salamoia, dove resteranno per circa due settimane assieme a salnitro, aglio, ginepro, coriandolo sale e pepe.

Successivamente vengono cotte a vapore all’interno di uno stampo e confezionate sottovuoto


Lingua Salmistrata cotta a Bauletto

Questa lingua è deliziosa, affettata più o meno spessa secondo i gusti, preferibilmente condita.

Una ricetta emiliana è:

Lingua alla salsa verde

Ingredienti

  • 1 pugno di prezzemolo

  • 2 filetti d’acciuga

  • 2 o 3 cetriolini sottaceto o ½ peperone sottaceto

  • 1 pezzo di cipolla 1 spicchio d’aglio sale, pepe olio e aceto q.b.

Pestare il tutto in un mortaio, diluendo poi il tutto con l’olio e l’aceto.


Gianluigi Pagano


domenica 14 novembre 2021

La Via dei Norcini : il Prosciutto Istriano e il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader

 



 



Borghi d'Europa promuove dal 2019 alcuni Percorsi Internazionali dedicati alla filiera agroalimentare, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio

IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).


Uno di questi percorsi è dedicato alla Via dei Norcini.

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno voluto scegliere due prodotti : un prosciutto cotto alla brace della tradizione italiana, firmato dal Salumificio Spader di Mosnigo

di Moriago della Battaglia, nelle Terre della Piave e il prosciutto istriano di Tignano.



Il Prosciutto cotto alla brace del Salumificio Spader è aromatizzato con aromi ed erbe aromatiche,legato a mano e cotto arrosto. La sua peculiarità risiede nel perfetto equilibrio tra sapore delicato di cotto e profumo dolce e pulito delle spezie aromatiche. Il prosciutto cotto arrosto è

tenero e succoso, compatto e gradevole per tutti i palati.Lo stesso prosciutto cotto lo possiamo

arricchire con una ulteriore aggiunta aromatica, sottoponendo il prodotto ad una fase di asciugamento e affumicatura con legno di faggio e ginepro, i quali donano un caratteristico

gusto e profumo di affumicato.


Il prosciutto istriano è l'orgoglio della gente dell’Istria, il simbolo del beneficio di un ritmo equilibrato con la natura. Il prosciutto istriano è legato alla leggenda di Bura, una ragazza giovane e bella che troppo lodava la sua bellezza e Dio per la sua arroganza la colpì con un fulmine. La storia narra che da allora, ogni volta che una donna commette lo stesso peccato, essa sospira amaramente e i suoi sospiri diventano vento forte e freddo, la bora, che porta chiarezza e semplice bellezza. Proprio così è il prosciutto istriano, una combinazione unica di carne di altissima qualità, di una ricetta speciale, arricchita con sale marino e aromi naturali, essiccato esclusivamente al vento di bora. Tagliato a fette sottili rappresenta tutta la bellezza della semplicità e l'unicità dell’Istria, che si scioglie in bocca e seduce con il suo fragrante profumo.


L'unicità del prosciutto istriano


Questo prodotto istriano assolutamente autoctono è unico al mondo per i suoi ingredienti di qualità e per i metodi di preparazione immutati da secoli. La speciale tecnica di preparazione del prosciutto e le condizioni microclimatiche hanno come risultato un prodotto di altissima qualità. Il prosciutto istriano è protetto dalla legge e dalla provenienza geografica e può essere prodotto esclusivamente nell'interno dell'Istria ad almeno 12 chilometri di distanza dal mare.


E’ caratterizzato da un colore estremamente rosso della carne, senza il grasso tessuto adiposo sottocutaneo e da un sapore e profumo intenso. Gli animali vengono curati e nutriti in modo particolare, quindi la carne del prosciutto istriano non contiene additivi o nitrati, dannosi per la salute. A differenza di altri prosciutti crudi, il prosciutto istriano non viene affumicato, ma seccato unicamente all'aria pulita per cui non contiene pericolose sostanze cancerogene. I prosciutti trattati e essiccati vengono poi messi in salamoia nel sale marino con spezie naturali - pepe, rosmarino, alloro e aglio. Viene prodotto nel periodo invernale, a partire dai primi giorni di bora fresca, essiccato nei seguenti 5 mesi e stagionato 12 mesi.




La sua casa è considerata Tignano, proclamata il comune del prosciutto istriano, dove ogni anno si riuniscono i migliori produttori di prosciutto della regione istriana e quelli provenienti da altre parti del mondo, ma anche dove si trovano numerose produzioni di prosciutto, questa superba prelibatezza culinaria. In questa parte dell'Istria lo chiamano "vijulin”, violino, per la sua morbidezza, tenerezza, dolcezza e unicità, ma anche per il modo ti tagliarlo che deve essere accurato e delicato, come quando si suona uno strumento musicale costoso.


Il prosciutto istriano si mangia da solo, quando portandolo alla bocca si scoprono tutti i suoi gusti o in uno dei piatti tradizionali come la ‘fritaja’, frittata, omelette istriana, o si usa come aggiunta alla regina del cibo al cucchiaio – la minestra, o come farcitura di piatti di carne, a volte in aggiunta alla pasta oppure viene solo leggermente fritto sull’oro dell’olio d'oliva. Qualunque sia la combinazione che assaggerete non dimenticate di abbinarlo con alcuni degli ottimi vini istriani, completando così la vostra originale esperienza gastronomica istriana.